George Soros ha acquistato titoli dei debiti pubblici europei per 2 miliardi di dollari; ammontare ragguardevole, se si pensa che il “Soros Fund Management” gestisce, a quel che si sa, 5,8 miliardi di dollari.
Si può pensare che l’ottantenne finanziere ebreo-ungaro-americano abbia nervi d’acciaio, in piena crisi del debito europeo. Ma non è così. Soros ha comprato i titoli a prezzi (letteralmente) da liquidazione dalla MF Global, la compagnia speculativa fallita ad ottobre, diretta da John Corzine (un altro ex di Goldman Sachs, ed ex governaore del New Jersey).
La MF Global aveva in portafoglio 6,3 miliardi di dollari in titoli degli stati più indebitati: italiani e spagnoli, ma anche portoghesi, irlandesi e belgi. Corzine speculava su tali debiti con accordi “repurchase-to-maturity” (una complessa forma di derivati mascherati), con cui contava di profittare, apparentemente, dalla differenza che riceveva sui bond europei e gli interessi che pagava in base agli naccordi di ricomprare.
Ora, a profittare sarà Soros: i bot, btp e bonos comprati a prezzo di fallimento sono a scadenza breve, si dice. Anche se non è chiaro se Soros intende tenerseli fino alla maturazione, oppure realizzare un colpo gobbo a breve. Non l’ha detto, ovviamente. Hanno perso i clienti del MF Global, per lo più agricoltori americani che avevano cercato presso la ditta una protezione, tramite “futures”, contro le oscillazioni di prezzi dei loro prodotti. Ora, 1,2 miliardi di questi dollari dei clienti mancano all’appello.
(pillole di Maurizio Blondet)