Solo nel 2008 l’Onu ha impiegato $ 600.000.000 (seicentomilioni di dollari) in operazioni rivelatesi fraudolente o truffe finanziarie. La fonte di tale dato non è altro che Inga-Britt Ahlenius, la responsabile dell’Office of Internal Oversight Services (OIOS), l’organismo che ha il compito di indagare sulle attività interne dell’Onu.
Basti solo pensare che il figlio dell’ex segretario Kofi Annan, Kojo, era sul libro paga delle società che lui e suo padre avrebbero dovuto controllare nell’ambito del programma iracheno Oil for Food. Kofi Annan e suo figlio sono diventati miliardari grazie ad una delle più colossali truffe della storia perpetrate tramite il programma Oil for Food di cui dovevano essere i controllori, in realtà ne erano gli azionisti occulti.
La corruzione sembra essere la caratteristica principale di questa organizzazione sovranazionale con un’importante differenza rispetto alla mafia, cinese, italiana, russa e colombiana. I funzionari dell’Onu hanno l’immunità internazionale.
Cambiando profilo, ed entrando in ambito etico, entriamo nell’assurdo, anzi, nell’abominevole.
Si pensi che i paesi dell’Onu hanno scelto la Libia di Gheddafi come paese presidente della Commissione Diritti Umani dell’Onu. Gli altri membri di questa commissione sono da film horror: Angola, Bahrein, Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Cina, Cuba, Gibouti, Ecuador, Gabon, Giordania, Kyrghizistan, Uganda, Mauritania, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita, Senegal, Thailandia e Malesia.
Sotto l’attuale direzione di Ban Ki-moon, il Sudan, che in Darfur ha adoperato l’arma della fame per sterminare animisti e cristiani, è diventato vicepresidente del World Food Programme ed inoltre è membro della Commissione Esecutiva dell’Agenzia per i Rifugiati.
Interessante è anche la composizione della Commissione sulla libertà di informazione presieduta da Cina, Kazakistan, Libia e Iran.
Sull’Iran, l’Onu ripone grande fiducia, infatti ha premiato gli ayatollah insignendo Teheran capitale mondiale della filosofia (i maggiori filosofi iraniani sono Kian Tajbakhsh, condannato a dodici anni di carcere, e Hashem Aghajari, condannato a morte per blasfemia).
L’Iran è anche nella Commissione sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale (forse grazie al suo record di impiccagioni e torture). Insieme all’Algeria, l’Iran è pure vice-presidente della Commissione giuridica dell’Onu.
Non poteva mancare l’appartenenza dell’Iran all’organo esecutivo dell’Unicef (il regime iraniano ha il record mondiale di impiccagioni di minorenni).
L’Iran sarà, per quattro anni, nella Commissione della Scienza, Tecnologia e Sviluppo e nel “Comitato per l’uso pacifico dello spazio” (forse per aiutare il programma nucleare iraniano).
L’Iran siede inoltre nell’Agenzia per i rifugiati, nel Programma per l’ambiente e nel Programma per gli insediamenti umani.
Ancora, per tutto il 2011, l’Iran sarà vicepresidente dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e, recentemente, l’Iran è membro della Commissione per lo status delle donne.
Questa, e peggio ancora, è l’Organizzazione della Nazioni Unite.
di Elleci su
Giustizia giusta.